Intervista sulla rivista "Macchine Utensili" - Luglio 2013

Intervista Macchine Utensili Nel mese di Luglio 2013, A.R. Costruzioni Meccaniche s.r.l. ha avuto il piacere di esser stata selezionata per un’intervista dalla rivista “Macchine Utensili”, apprezzato punto di riferimento per le aziende interessate al settore meccanico ed in particolare delle lavorazioni meccaniche di precisione, novità tecnologiche e software CAD-CAM. 

Da anni A.R. Costruzioni Meccaniche s.r.l. ha dedicato un ruolo fondamentale al suo ufficio tecnico interno, investendo sulla formazione di personale qualificato e selezionando i più sofisticati programmi di disegno e progettazione in CAD-CAM.  

 

Il fondatore e attuale titolare Renato Azzolini, insieme ai suoi collaboratori, guida l’Azienda verso l’innovazione tecnologica e l’informatizzazione per precorrere i tempi e fornire sempre più precisione, velocità e qualità al prodotto finito.

Nell’intervista fatta al responsabile ufficio tecnico di A.R. Costruzioni Meccaniche s.r.l., traspare quanto, al giorno d’oggi, i software CAD-CAM siano strumenti indispensabili all’interno di un’azienda che opera nella meccanica di precisione...

 

L'articolo integrale comparso su "Macchine Utensili - Luglio 2013"

Strumenti insostituibili

AR Costruzioni Meccaniche S.r.l. (San Giovanni Lupatoto, VR) vanta trent’anni di esperienza nelle costruzioni meccaniche generiche di piccole e medie dimensioni, e in particolare nel settore delle macchine da cucire industriali per confezioni. L’impresa conta attualmente circa 15 dipendenti, di cui 3 addetti all’ufficio tecnico, e opera con centri di lavoro verticali, centri di lavoro a 4 e 5 assi, torni plurimandrino, rettifiche tangenziali, macchine di elettroerosione, ecc.: in tal modo può realizzare qualsiasi tipo di particolare meccanico su disegno del cliente, anche con precisione micrometrica.

Stefano Zanardelli, responsabile dell’ufficio tecnico, descrive i tipi di software utilizzati dall’impresa veneta: «Noi operiamo con prodotti CAD e CAM di alta qualità e abbiamo appena concluso una ricerca di mercato per individuare un software adatto per la gestione delle commesse, cioè un sistema informatico che, all’interno del nostro stabilimento, decida su quali macchine lavorare certi prodotti, che segua inoltre il flusso dei materiali e del lavoro, dall’approvvigionamento sino al prodotto finito. A breve definiremo l’acquisto».

Dunque, voi puntate al più alto grado di informatizzazione?

«Al 100%. La nostra è una realtà che già da 20 anni ricorre ai computer e investe in strumenti software. Attualmente tutto viene progettato e programmato dall’ufficio tecnico; anche il componente più semplice, quale per esempio una piastrina con un foro, viene disegnato al CAD, catalogato nella libreria digitale, passato al CAM per la programmazione: questa viene codificata e inviata a una macchina o all’altra a seconda dell’urgenza, della disponibilità e delle operazioni da eseguire. Ogni macchina, ovviamente, monta dei CNC diversi ma ciò non costituisce un problema, perché l’operatore riceve il file di programmazione dal CAM già codificato e lo carica in macchina a prescindere dal CNC. Insomma, oggi noi non potremmo fare a meno del CAD-CAM e sarebbe impensabile ricorrere ancora a una programmazione di tipo ISO. Oltretutto, la libreria digitale permette di “recuperare” lo storico di ogni pezzo e di rieseguirlo con velocità anche a distanza di anni, senza ulteriore programmazione, salva l’eventuale revisione dell’utensileria. Una gran comodità».

In che modo questi strumenti potrebbero essere ulteriormente migliorati?

«In alcuni casi l’esecuzione dei pezzi, soprattutto quelli complessi da realizzare con centri di lavoro a 5 assi, può essere impresa davvero ostica. Serve esperienza, bravura, conoscenza meccanica e anche un po’ di fantasia. Ecco, i nuovi CAM potrebbero intervenire in questo processo decisionale, suggerendo all’operatore i tipi di lavorazioni, parametri di taglio, velocità, scelta degli utensili, ecc., dal grezzo fino al prodotto finito. Si risparmierebbe molto tempo prezioso».

Non ritiene che in questo modo il software si sostituirebbe del tutto all’uomo?

«Direi di no, l’esperienza conterà sempre, così come la conoscenza della meccanica: vibrazioni, lubrorefrigerazione, grado di finitura, ecc., l’occhio dell’uomo servirà sempre. Ma il software può certamente dare una bella mano».

Torniamo ai prodotti oggi presenti sul mercato. Ritiene sia difficile apprenderne il funzionamento?

«Non credo. I programmi che utilizziamo sono abbastanza semplici e intuitivi, e credo che sia una caratteristica ricercata da tutte le software-house. Le funzioni più semplici riguardano ovviamente il 2D, mentre per lavorazioni 3D, e in particolare sui 5 assi continui, le cose si complicano perché in questo caso ingombri, introduzione di modifiche, collisioni utensili, ecc. richiedono una programmazione affatto banale. Certamente, poi, per ogni prodotto esistono peculiarità diverse di utilizzo di cui occorre impadronirsi».

Fonte: Macchine Utensili Luglio 2013
 

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